Collebeato – venerdì 6 maggio ore 20.30 – Sala del Cinema Parrocchiale
Don Giosy Cento, prete cantautore, annuncia con le sue canzoni il Vangelo della gioia e della speranza e i valori cristiani della vita. Ha cominciato a cantare nel 1971 e nel 1976 ha inciso il primo album. Oggi che è famoso non ha perso l’umiltà: «Io ci ho messo il mio niente, il Signore il suo tutto». Don Giosy Cento è un tipo abituato a dribblare con successo l’età, l’aria perennemente giovanile a furia di stare in mezzo ai teenager, lo sguardo terso aperto sull’anima di chi incontra, ma con pudore e delicatezza, come si conviene a chi ha preso sul serio l’insegnamento di Gesù Cristo. Giuseppe Cento, detto Giosy, è nato a Ischia di Castro, nel Viterbese, il 12 agosto 1946; ha cominciato «quella strana avventura con le canzoni» (parole sue) nel 1971; ha pubblicato il suo primo album (Celebriamo la nostra speranza) nel 1976. «non ho scelto nulla di quello che mi è accaduto, amavo la musica, tanto quella polifonica, canto gregoriano in testa, quanto quella leggera, ma ho imparato a suonare la chitarra più per sfida con me stesso che per autentica passione, giusto quattro accordi, nulla di più» «Ordinato prete il 30 dicembre 1969, non avevo neppure due anni di Messa quando una sera, dovendo finire di recitare il Breviario, decisi che avrei pregato, sì, ma cantando. Dissi a Dio: affinché nessuno di noi due si annoi, ti loderò suonando. Inventai una melodia e quanto alle parole lasciai che mi sgorgassero dal cuore. Era il 1971. Quell’anno Pasqua si celebrò l’11 aprile. Ricordo che eravamo tra la domenica di Risurrezione e la domenica in Albis. Potrebbe dunque essere stato il 12, il 13 o il 14 aprile. Quella sera nacque Emmaus, il mio primo brano». Da allora, don Giosy ha composto oltre 800 canzoni (tra cui la più celebre, la più tradotta e la più cantata è Prendimi per mano, Dio mio) raccolte in oltre trenta album, quasi tutti editi dalle Paoline; ha tenuto circa 3.000 concerti e ha percorso migliaia di chilometri, finendo un po’ in tutta Europa, nonché negli Usa, in Canada, in Burkina Faso, in Eritrea, ad Hong Kong, a Macao, in Giappone e in Australia.