Ritorno di Missione Parrocchiale

Una Comunità in Missione

Novembre 2014

Sabato 8

18.30

S.Messa con Invio dei Missionari e Consegna delle Lampade dei Centri di Ascolto
Domenica 9

15.00

15.30

S.Messe con orario festivo

Incontro Genitori e Ragazzi del Primo anno ICFR

Incontro Genitori ICFR sul tema “Il Vangelo della Famiglia”

Lunedì 10

8.30

18.30

20.30

20.45

S.Messa della Missione. Omelia dei Missionari. Disponibilità per le Confessioni. Visita e Comunione agli ammalati e anziani

Incontro con Preadolescenti

Incontro con Adolescenti

Incontro con Giovani Coppie (presso Casella Michela – Via don Rantini 22)

Martedì 11

8.30

17/19

20.30

S.Messa della Missione. Omelia dei Missionari. Disponibilità per le Confessioni. Visita e Comunione agli ammalati e anziani

Visita ai Genitori del quinto anno ICFR

Centri di Ascolto

– Madonnina (presso Casella Itala Peli – Via Fiume 17)

– S.Girolamo (presso Zubani Ettore – Via Vanoni 16)

– S.Caterina (sala condominiale Compl. La Fonte – Via Togliatti 10)

Mercoledì 12

8.30

17/19

20.30

S.Messa della Missione. Omelia dei Missionari. Disponibilità per le Confessioni. Visita e Comunione agli ammalati e anziani

Visita ai Genitori del quinto anno ICFR

Centri di Ascolto

– S.Francesco (sala condominiale Coop La Comune – P.le Resistenza)

– S.Paolo (presso Boniotti Lucia – Via Piave 10)

– Madonnina (presso Frassine Alma – Via Borghini 16)

Giovedì 13

8.30

17/19

20.30

S.Messa della Missione. Omelia dei Missionari. Disponibilità per le confessioni. Visita e Comunione agli ammalati e anziani

Visita ai Genitori del quinto anno ICFR

Centri di Ascolto

– S.Girolamo (presso Bontempi Stella – ingresso da via Veneto)

– S.Caterina (presso Villa Giorgio – Via G.Salvemini 45)

– S.Francesco (sala condominiale Residence S.Francesco – Via A.Moro)

Venerdì 14

8.30

15/17

17/19

20.30

S.Messa della Missione. Omelia dei Missionari. Fino alle ore 11.30 esposizione e adorazione del Santissimo Sacramento. Disponibilità per le confessioni.Visita e Comunione agli ammalati e anziani

Centro di Ascolto: S.Paolo (Sala del Cinema – Via Borghini)

Visita ai Genitori del quinto anno ICFR

Assemblea Comunitaria Consegna dell’Invio “Un Popolo in Missione”

Sabato 15

8.30

18.30

S.Messa della Missione. Omelia dei Missionari. Fino alle ore 11.30 esposizione e adorazione del Santissimo Sacramento. Disponibilità per le confessioni.

Celebrazione conclusiva “Il tutto nel frammento”

Serata Concerto “Cantico dei Cantici”

La Parrocchia “Conversione di S.Paolo”, in collaborazione con le Associazioni “Amici della Maduninå” e “Club Amici della Musica”, è lieta di invitarvi all’ascolto del “Cantico dei Cantici” che avrà luogo nel Santuario della Madonna della Calvarola, in Collebeato, sabato 8 novembre 2014 alle ore 20.30.

La parte musicale è curata dall’Associazione Culturale “Loriband” e la parte recitativa dal Gruppo Forest.

Ingresso Libero

IL CANTICO DEI CANTICI

Il “Cantico dei Cantici” è il poema d’amore più conosciuto e commentato nella Storia. Il titolo di questo libro, accolto nella Bibbia quale testo ispirato, significa “Canto di tutti i canti” o “Canto sublime”. Esso è anche conosciuto come “Canto di Salomone” ed è da attribuirsi ad uno scrittore anonimo del IV sec. a.C. che ha fatto confluire nel testo diversi poemi mesopotamici antecedenti. Il riferimento come autore all’antico re d’Israele vissuto nel x sec., che è da escludersi, è dovuto al desiderio di voler collocare l’opera all’interno del filone dei Libri Sapienziali, rimarcando quindi la sua forte connotazione di natura simbolica.

Nel testo un giovane e una fanciulla cantano in versi l’amore reciproco con toni di tenerezza, ma anche con ricchezza di immagini sensuali ed erotiche. Il messaggio principale che si coglie alla prima lettura è che l’amore fra un uomo ed una donna, se è capace di recuperare l’originaria relazione di perfezione con il Creatore, ha una forza superiore a quella della morte e libera quindi l’essere umano dalla sua paura.

La tradizione ebraica e poi quella cristiana hanno letto nell’opera una parabola dell’amore tra Dio ed il popolo d’Israele: essi si sono giurati amore e fedeltà come due giovani sposi in un contratto nuziale. La visione cristiana vi ha colto anche il rapporto sponsale fra Cristo e la Chiesa e tra Dio ed il singolo credente.

Per comprendere in profondità il significato del testo, bisogna considerare che ogni livello di lettura (letterale e simbolico) o chiave interpretativa (filosofica, pedagogica o religiosa) non può che coesistere ed essere complementare.

Il “Cantico” è prima di tutto poesia presente nella Bibbia: l’uomo e la donna nella loro relazione d’amore rendono presente il divino fra gli uomini.

LE CANTIGAS DE AMIGO

Conservata nella copertina interna di un manoscritto ciceroniano trecentesco, casualmente scoperta dall’antiquario bibliofilo Pedro Vindel nel 1914 (per questo tale documento è conosciuto come Pergaminho Vindel), la raccolta delle sette Cantigas de Amigo, a firma del trovadore galiziano Martim Codax, è l’unica che riporta la notazione musicale ad integrazione del testo poetico, facendo eccezione per il sesto componimento per il quale il pentagramma è privo di scrittura. Tale scoperta confermò la teoria che voleva destinate al canto le circa cinquecento Cantigas de Amigo, tramandateci a testimonianza della produzione letteraria galiziano-portoghese del XIII secolo e iscritta all’interno del più ampio movimento trobadorico diffusosi alla fine del duecento in Europa. Nelle Cantigas de Amigo è la Donna che canta le proprie emozioni nell’attesa dell’uomo amato, dispiegando il ventaglio dei sentimenti di chi rimane catturato dall’assenza dell’altro: gioia, speranza, malinconia, dolore e solitudine si susseguono nei testi e nelle note delle Cantigas, descrivendo quelle catene che tengono l’ideale protagonista prigioniera dell’attendere dinnanzi alle onde del mare nella città galiziana di Vigo. In questo senso tale raccolta, sia nella forma poetica della ripetizione ossessiva e musicale (refrão) sia nelle tematiche di accettazione e ineluttabilità della sorte, anticipa di secoli elementi del fado, il fato, il canto nazionale portoghese, mentre una lettura in chiave metaforica del testi presenta elementi di un’attualità senza tempo.

Si ringrazia il sig. Dario Peli, appassionato studioso di cultura ebraica, per aver suggerito il parallelismo e l’accostamento fra i due scritti.

LE DUE OPERE

Nel “Cantico” un giovane ed una fanciulla cantano il loro amore in un alternarsi di situazioni di lontananza, ricerca e incontro. L’amore costellato di simboli (l’amato, il giardino, il creato) appare prima umano, ma si rivolge al mistero dell’amore Uomo-Dio, Uomo-Chiesa. Le “cantigas” sembrano fare riferimento a una dimensione più terrena, meno esplicito è il passaggio ad un piano simbolico-astratto, anche se più di una volta si invoca il divino. Lontani dalla pretesa di fare interpretazioni e confronti fra due opere risalenti a epoche fra loro così distanti (sia per provenienza che per epoca di stesura), notiamo come in entrambe spicchi il rapporto di intesa, reciprocità e intimità che vuole l’amore.

La forza del sentimento che si manifesta nella ricerca della vicinanza dell’amato acquista la sua nitidezza proprio quando l’assenza e la lontananza gettano nello sconforto e nella desolazione. E’ solo nella speranza del ritorno, e quindi nell’ attesa, che si sopravvive alla disperazione per la mancanza dell’altro. In questa spirale di stati d’animo l’amore diviene un cammino, una ricerca. Dallo smarrimento della solitudine si conquista la consapevolezza che solo nel ricongiungimento e quindi nel ritorno dell’amore, si può trovare il significato del proprio esistere accanto all’altro per poter finalmente vivere una dimensione di pienezza e armonia con il divino ed il creato.

E’ interessante notare che nelle “cantigas” è la donna a narrare, come nel “Cantico” è Lei (sempre in forma di monologo) la prima ad avere la parola. In entrambi i testi si parla della sua danza. Alla donna portatrice di bellezza viene così affidato un ruolo in primo piano come sorgente della vita perché è quella che meglio sa accendere e alimentare la fiamma dell’amore.

CATENE DI MARE E DI VENTO

Già dall’inizio dell’attività nel 199, il repertorio del gruppo musicale Loriband comprendeva due componimenti delle Cantigas de Amigo. Il desiderio di rivisitare tutti i brani tramandati dal Pergaminho Vindel si è realizzato secondo un ormai consolidato modus operandi interpretativo e non filologico: ad eccezione del primo e del sesto brano si è valutato l’accostamento ad una trascrizione della notazione del manoscritto di ritmiche e generi di tradizioni popolari recenti, in particolare “fado”, tango, milonga per citarne alcuni, annullandone la distanza temporale e cercando volutamente di spogliare tali melodie dalla catalogazione di “musica antica”. Nel primo brano Ondas do mar de Vigo si è operata una riscrittura ispirata ad una semplificazione della linea melodica originale. Il sesto brano Eno sagrado en Vigo, privo di notazione nel manoscritto, ha adottato un tema riportato in diverse riproduzioni “filologiche” ed in realtà è una composizione dell’arpista Andrew Lawrence-King per una delle migliori edizioni discografiche delle Cantigas de amigo con il titolo Bella domna. Le parti musicali a contorno di queste rielaborazioni, lo sviluppo polifonico e gli arrangiamenti sono di totale composizione e invenzione del gruppo Loriband.

Il progetto eseguito con il titolo “catene di mare e di vento” ha potuto completarsi grazie alle preziose collaborazioni del gruppo teatrale “TramEstese”, che ha curato la scelta e la rielaborazione di brani letterari ispirati al tema dell’attesa, e della ballerina e coreografa Elisabetta Bracchi, la cui danza, intrecciandosi con musica e testi, rende concreta una delle immagini poetiche più evocative della lirica delle Cantigas: la donna innamorata che attende l’amato ballando dinnanzi all’infinito susseguirsi delle onde del mare. In ultimo le assonanze di contenuti e linguaggio tra le “Cantigas de amigo” e il “Cantico dei cantici” messe in luce da Dario Peli hanno dato vita, con la collaborazione del gruppo culturale “Forest”, al presente spettacolo.

LORIBAND

Costituito in Associazione culturale dal 1994, il gruppo musicale Loriband opera con la finalità di diffondere il patrimonio della musica popolare antica, rendendolo facilmente godibile con arrangiamenti ispirati alla tradizione folklorica del XIX-XX secolo. Il lavoro di rielaborazione, lontano da un intento filologico, punta a cogliere l’immediatezza comunicativa della tradizione popolare. Loriband ha pubblicato nel 1997 l’antologia Di volpi et altri animali uomini e nel 2005 la raccolta di canti dell’Avvento Narrar d’incanto e meraviglia.

Anna Bonesi: contralto

Patrizia Taini: soprano

Giordana Ziliani: soprano

Loredana Ziliani: soprano

Oksana Ivasyuk: violino, viola

Filippo Fornari: contrabbasso

Pierfrancesco Lovisetti: mandola, chitarra

Stefano Mori: chitarra, irish bouzouki

Fausto Piazza: percussioni

Gualtiero Stolfini: mandolino, mandoloncello

Riccardo Valseriati: pianoforte

Stefania Serramondi: tecnico del suono

Associazione Culturale Loriband

Via San Francesco 12, Rodengo Saiano (BS)

Tel. 030-3540031 / 030-3731362 www.loriband.it

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GRUPPO CULTURALE FOREST

Nasce dalla volontà di alcune persone della Parrocchia del Beato Palazzolo in Brescia di proporre occasioni di crescita culturale all’interno della comunità. I campi di attività sono quelli teatrale e musicale.

Voci recitanti

Giulia Casciaro

Daniela D’Agostino

Andrea Frati

Aldo La Gala: lighting designer